giovedì 23 luglio 2009

"Ricordi, la tua prima orgia?"

Circa un paio d'ore fa ho sentito al telefono la mia amica Simona, mi stava raccontando del suo pazzo venerdì di sesso in un privè, quando mi ha posto la domanda che ho scelto come titolo per questo post: "Ricordi, la tua prima orgia?".

Subito la mente è volata indietro negli anni senza riuscire a determinare con assoluta precisione il momento della mia iniziazione orgiastica: non perchè io sia una cariatide, ma perchè non saprei definire esattamente il termine orgia.

Se con orgia intendiamo un rapporto sessuale di gruppo tra maschi e donne, quindi un rapporto eterossessuale generalizzato, allora lo ebbi a diciassette anni; se invece intendessimo un rapporto promiscuo senza distinzione di sessi, allora lo ebbi a diciotto.

Sicuramente il secondo fu decisamente più sfrenato: ricordo che fu durante le vacanze natalizie.
Mi trovavo in montagna, a Barzio, con alcune compagne di scuola e alcuni loro amici, avevamo infatti trascorso insieme il Capodanno e saremmo rimasti fino al mattino della Befana.

Durante la notte di San Silvestro c'erano state alcune avvisaglie di quello che sarebbe poi successo: dopo la mezzanotte infatti, noi ragazze, ubriache e fumate, ci eravamo esibite in balletti sexy, che si erano conclusi con scambi di effusioni generalizzate ma poi l'alcool aveva avuto la meglio sugli istinti animaleschi.

Ma quel giorno 3 gennaio, fin da pranzo, le cose avevano preso una piega particolare: dopo aver mangiato infatti uno dei ragazzi aveva tirato fuori un dvd porno preso da una videoteca automatica: era un film lesbo.

Come tutti i film porno, non c'era una trama, ma la fotografia non era niente male: lingue su cosce e tette, mani che esploravano ogni orifizio umano, urletti di piacere...l'eccitazione di noi spettatori si palpava nell'aria; infatti all'inizio c'erano state risatine... i ragazzi si vantavano di aver già fatto tutto quello che appariva sullo schermo, ma poi pian pianino il silenzio era calato nella stanza.
Amanda, la padrona di casa, abbracciata al suo ragazzo, aveva iniziato a limonare e a sbottonargli i calzoni, al che i maschi si erano agitati non poco...gli sguardi si erano fatti maliziosi, vogliosi, noi ragazze iniziammo ad apprezzare le carezze scomposte che stavo raccogliendo i nostri corpi da adolescenti...

Indossavo dei jeans a vita bassissima e Mirko che mi sedeva accanto non faticò molto ad infilarmi la destra nel tanga, del resto io da brava, agevolai l'operazione slacciandomi i Levis, e mostrando la mia patatina già segretamente bagnata...lui tirò fuori un pene dalle dimensioni apprezzabili e me lo mise in mano...presi a lavorarlo di bocca, mentre venivo deliziata da alcune dita, che pochi minuti dopo scoprìì esser femminili...era Luana, una rossa in carne, con una faccia da porca che mi aveva sempre intrigato e che adesso confermava pienamente l'idea che mi ero fatta di lei.
Era abilissima nell'accarezzarmi il clitoride: l'indice mi penetrava ripetutamente mentre il pollice indugiava tra le grandi e piccole labbra con improvvisi (e piacevolissimi) scarti di direzione.


Chiusi gli occhi per godere meglio e quando gli riarprii vidi davanti a me un altro cazzo che presi volentieri in bocca: iniziai a mostrare la mia innata abilità nel sesso orale, tutti i ragazzi a turno vennero da me e tutti, senza eccezione, mi vennero o in bocca o sulla faccia...ma nel frattempo le altre non erano da meno: Amanda si era fatta infilare da due insospettabili compagni (i secchioni della classe, per l'occasione trasformatisi in torelli da monta, anche se con gli occhiali spessi che continuavano a far capolino sui loro nasi) mentre il suo fidanzato si masturbava godendosi lo spettacolo; Laura, la mia compagna di banco per quell'anno, aveva calato definitivamente la maschera di ragazza paolotta e casta, dando libero sfogo alle sue tendenze lesbiche con Luana, la visione delle loro effusioni mi eccitava in modo particolare.

Nel frattempo il ragazzo di Amanda si era deciso a prendermi da dietro, mentre io leccavo la patatina a Laura...era un coro di gemiti e di frasi oscene...ci rotolavamo tra i vestiti sparsi per terra, nella foga qualcuno aveva fatto cadere un vaso da una madia, ma nessuno si era preoccupato di raccoglierlo...eravamo in preda alla lussuria più sfrenata: i due secchioni iniziarono a sodomizzarsi a vicenda, mentre Laura e Luana iniziarono a versarsi addosso dello spumante...uno spruzzo di vino raggiunse la mia faccia, la rabbia mi montò e, scaraventatami su Laura, cominciai a prenderla a sberle sul culo, ci presi gusto e lei tornò ad essere la solita ragazza sottomessa di sempre. Le ordinai di leccarmi la patatina, capivo di trovarmi di frontre a una masochista e così la accontentai: iniziai a baciare Luana, mentre la lingua della mia schiavetta inumidiva il mio culetto, le strinsi la faccia tra le mie cosce... i suoi lunghi capelli mossi solleticavano le mie parti intime e i suoi mugolii facevano vibrare la mia carne...alla fine dopo l'ennesimo orgasmo di quell'interminabile orgia, l'abbandonai ai maschi che le sveginarono il culo mentre lei urlava di dolore misto a piacere.
Il baccanale durò tutta la notte e non saprei dire quando finì.

A mezzogiorno mi svegliai stanchissima: la patatina e il culetto erano arrossati e doloranti, la lingua indolenzita e in bocca avevo ancora il sapore dello sperma ingoiato durante l'orgia, sulle gambe avevo dei lividi di cui ignoravo l'origine, insomma ero fisicamente a pezzi ma contenta e appagata.

Nota positiva: da quel giorno la mia fama di pompinara provetta si rafforzò, anche se a questo contribuirono molto le esagerazioni dei maschietti...

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