venerdì 10 luglio 2009

Giochini con Simona...

Bentrovati a tutti!! Oggi ho scoperto un' orribile verità: avevo il pc malato!! Ora è guarito per fortuna.

Nel raccontarvi la mia vita sono rimasta indietro: la splendida serata di sesso puro
con Simona ancora non la conoscete.

Dopo esser arrivata presto, Simo si mise subito messa a suo agio: neanche le avevo poggiato la borsa,che già lei si trovava distesa sul divano con la gonna sollevata al punto che intravvedevo l'inizio del suo tanga... Accarezzandosi i capelli disse: "Vieni qui che dobbiamo recuperare il tempo perduto!", sapendo che sarebbe stata una lunga notte non l'ascoltai e mentre lei iniziava a lamentarsi, chiamai una pizzeria d'asporto: lei non mi avrebbe neanche fatto cenare!

Dopo iniziai a dedicarmi all'ospite che appena vide far capolino il mio seno, levò il broncio dal viso...Iniziammo a baciarci, stavo per toccarle la patatina quando fermandomi mi disse di aspettare e, presa la borsetta, ne tirò fuori una benda verde: "Ora giochiamo un po'",
ed io in risposta: "Simo sei proprio diventata una gran porca!Davvero mi stupisci sempre più!".

Così mi ritrovai bendata e legata alla spalliera del letto: lei mi stava sopra facendomi leccare alternatamente la susina, i capezzoli e ogni parte del suo morbido corpo...avevo voglia di sentirmi percorsa dalla sua lingua, ma Simo, per l'occasione sadica, prendeva tempo: "Su, su abbiamo tutta la notte!". A un certo punto suonò il campanello: "C...o è quello della pizza!Sbrigati slegami che devo andare ad aprire!" e lei "No adesso lo faccio entrare e ti faccio scopare!", "Deficiente, mi conosce, mica mangio la pizza una volta all'anno!Non farmi far figure di .....!".

Alla fine mi ridiede la libertà ma non ebbi il tempo di ricompormi decentemente:
nella fretta mi ero messa addosso l'accappatoio (terribile: rosa con un orsacchiotto ricamato e dei cuoricini!), non avendo avuto il tempo di prendere i soldi, fui costretta a far entrare il ragazzo, poi mi precipitai a prender il dovuto. Quella zoccola di Simo saltò fuori dal corridoio nuda, lo faceva apposta! Potete immaginare il povero maschietto posto di fronte a tanta bellezza... diventò paonazzo, tanto più che lei iniziava a troieggiare come se nulla fosse, trovata finalmente una banconota da 20 euro, la diedi al beato fra le donne e lo cacciai fuori senza pretendere il resto: "Scusa la mia amica ma ha dei problemi...ha bevuto...non è in sè...tieni pure il resto...".

Chiusa la porta mi scagliai su di lei: "Scema! Adesso cosa dirà quello in giro?Mi sputtanerà!".
Mi prese una rabbia ma Simo rimaneva lì ferma con lo sguardo da bambina innocente, stava ancora giocando! Decisa a vendicarmi presi il frustino in similpelle comprato qualche giorno prima e portatolo all'altezza del suo mento,
la feci inginocchiare e iniziai a sculacciarla con il palmo delle mani (preferisco dominare all'essere dominata). Il suo culetto bianco iniziava a colorarsi di rosso, non aveva un filo di cellulite, la carne soda rimbalzava elastica ad ogni schiaffo, il gesto e il suono dei colpi eccitavano entrambe...
Implorava il mio perdono, ovviamente desiderava che continuassi, ma per farla ancora più felice, decisi di infilarle nel sedere il manico del frustino; ancora una volta mi sorpresi nel constatare l'incredibile capacità del suo buchetto: in un baleno infilai l'intero frustino!

La visione di lei prostrata ai miei piedi e l'intera situazione fecero aumentare la mia eccitazione, così decisi di farmi leccare la patatina: sentivo il rumore della sua lingua veloce, mugolava di piacere e le vibrazioni delle sue labbra si propagavano piacevolmente sul mio clitoride, le chiesi di infilarmi un dito nel sedere e lei obbedì istantaneamente.
Poi presi la pizza e iniziai a mangiarla, senza far smettere la schiavetta; nonostante si fosse ormai raffreddata, fu ottima...

Raggiunto due volte l'orgasmo decisi che il giochino ormai mi aveva stufato: feci alzare Simo e la portai in camera da letto, preferivo continuare comodamente! Da brava amica iniziai a palparle tette, culo e cosce, soprattutto queste. Infilata la mia lingua nella sua bocca iniziai a masturbarla con tre dita strappandole rapidamente un urlo di appagamento.
Inizavo ad avvertire una certa stanchezza e così temendo un abbiocco, diedi il via a un fantastico 69 (il mio numero preferito!). L'intesa sessuale era perfetta: entrambe riuscivamo istintivamente a capire che cosa desiderasse l'altra in quel preciso momento.

Non avrei potuto chiedere nulla di diverso in quegli istanti... ci regalammo altri orgasmi per poi addormentarci abbracciate, non vi saprei dire a che ora giungemmo nel regno di Morfeo, ma vi assicuro che la mattina mi svegliai rilassata e felice...

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